Durante l'Impero romano l'area fu particolarmente frequentata e Mores rappresentò un importante centro dell'arteria nord-sud che collega Porto Torres, al tempo Turris Libisonis, e Karales, oggi Cagliari. Durante il periodo giudicale fu capoluogo della curatoria di Oppia, sede del dipartimento amministrativo e poi marchesato. Il paese conobbe un periodo di stabilità durante il dominio della famiglia dei marchesi Manca, che durò fino al 1839 con il riscatto del feudo da parte del comune. Diversi i nuraghi presenti: Mannu Suldu, Tresnuraghes, Istatos, Ranas, e Sa Cuguttada. Di notevole interesse il dolmen di Sa Covaccada, uno dei più grandiosi di tutto il Mediterraneo: da visitare le tombe puniche e romane rinvenute ai piedi del monte Lachesos le domus de Janas nonchè le grotte tra le quali: "Su buccu e sas Fadas" e "Su puttu Porchinu". La chiesa parrocchiale, caratterizzata da un campanile neoclassico elevato nel 1870 che con i suoi 46 metri di altezza è il più alto della Sardegna. Interessante è l'oasi delle Steppe contraddistinta da prati, pascoli e campi coltivati. L'oasi costituisce habitat ideale per la gallina prataiola, la lepre e la donnola sarda. Nell'area è possibile ammirare: l'occhione, la cicogna bianca, la gruccione, la calandra e la civetta.